8. UNA STORIA. 100 GIORNI

 

8. UNA STORIA. 100 GIORNI

"Sai Alice, credo che parlare al cuore e con il cuore sia la cosa più importante, non dobbiamo scrivere come i giornalisti che urlano le loro idee senza ascoltare le opinioni degli altri, alla ricerca dello scoop e non della verità. Dobbiamo parlare in modo semplice. Adesso che ci penso sai qual è il regalo più grande della mia nonna? Non sono queste scarpette ma il racconto e la memoria. Tutte le sere lei mi raccontava una storia, storie incredibili di bambini coraggiosi, di ideali e di valori, cose per cui vale la pena lottare. Credo che dovremmo scrivere una favole, che i bambini possano raccontare ai loro grandi. Il titolo della fiaba sarà DPCM. Questo racconto alimenterà il fuoco del cambiamento. Inizierà così: sul Monte Unicorno, l’eremita Greta... Sul monte Unicorno, l'eremita Greta guarda il cielo nuvoloso e al primo tuono inizia ad urlare: " Perché qui la vita non esiste più? ". Silenzio. Capisce così che il mondo non ha risposte.

Quando decise di vivere in solitudine, l'ambiente era il suo rifugio preferito: il punto più alto per pregare, i prati silenziosi per meditare ed il ruscello fonte di vita. Ora tutto cambiato. E così Greta si reca al ruscello dove è convinta che sia il luogo ideale per rinascere. Vaga a lungo, quando qualcosa attira la sua attenzione. Nascosta tra i massi ,come per proteggersi, c è una piccola piantina. Prendendosene cura diventa una bella pianta con un frutto: un kiwi. Per Greta é il segno della rinascita. Apre il frutto e con pazienza infinita separa tutti i semini neri ed inizia a piantarli dando ad ognuno di loro un nome. Se Greta ha mai imparato qualcosa (è pur sempre molto giovane) è che c'è una cosa che accomuna l'acqua e l'amore: se è troppo travolge, se è goccia diventa vita. Quindi ogni giorno, costante, speranzosa, a volte entusiasta e a volte determinata, va a controllare i suoi semini annaffiandoli con cura....